L'angolo di Arnold's - GRAZIE PAPA' CUNNINGHAM


Salve amici, eccoci al secondo appuntamento con L’angolo di Arnold’s, oggi vorrei dedicare questo spazio al personaggio che più di tutti ha rappresentato la nostra famiglia Cunningham, il capo famiglia, colui che con le sue smorfie, i suoi sorrisi pieni di bontà, ma anche con i suoi consigli, ha accompagnato tutti noi nella nostra adolescenza,  sovrapponendosi spesso alla vera figura dei nostri papà, per molti di noi è stato una guida, un esempio. Per noi innamorati di Happy Days era semplicemente papà Cunningham, nella  vita reale lui è stato il grande Tom Bosley.

Non tutti sanno che il vero nome del nostro caro Tom era Thomas Edward Bosley, abbreviato poi nel più semplice ed orecchiabile “Tom Bosley”. Tom è nato a Chicago, il 1°ottobre 1927, il suo simpatico faccione ha esordito a soli 20 anni nel “Fine Arts Theatre”, mentre a 28 anni ha fatto il suo esordio televisivo in “Alice in Wonderland” conosciuta da noi più semplicemente come “Alice nel paese delle meraviglie” interpretando il fante di cuori. La bravura del nostro caro Tom, lo porta presto alla ribalta, infatti, appena 4 anni dopo, interpretando il sindaco di New York nel famoso musical “Fiorello”, si aggiudicò il preziosissimo “Tony Award” premio teatrale annuale, equivalente all’oscar cinematografico. La sua carriera è stata sempre in crescendo, ottimo attore, ma anche bravissimo doppiatore, soprattutto nei programmi per ragazzi.

   


Tom ha infatti doppiato la voce di moltissimi personaggi dei cartoni animati, tra i quali il protagonista di “David gnomo amico mio”, il vecchio Geppetto nel film “Geppetto’s  secret” e Maurice nel famoso film Disney “La Bella e La Bestia”. Ma non c’è alcun dubbio sul fatto che nella nostra bella Italia, è diventato popolare interpretando Howard Cunningham, nel nostro amato “Happy Days”, anche se poi ha continuato ad entrare nelle nostre case interpretando lo sceriffo Amos Tupper, nella famosa serie tv “La Signora in giallo”. Ma il personaggio che tutti noi abbiamo più a cuore è senza ombra di dubbio il Sig.Cunningham e le tante puntate che hanno accompagnato le nostre serate italiane.

Quanti episodi ci sono da raccontare con il nostro Howard grande protagonista,moltissimi, ma in uno di questi, io credo ci sia davvero tutto Howard Cunningham, con la sua simpatia, la sua autoironia, ma anche con le sue debolezze nascoste, insomma un uomo vero. L’episodio di cui vi sto parlando è “ Il Compleanno di Howard” che ha inizio nel bel soggiorno dei Cunningham, con tutta la famiglia intenta a fare colazione, ed Howard convinto di compiere quel giorno 43 anni, e così quando la sua famiglia, con Marion in testa, riesce a fargli capire che in realtà sono 45, Howard entra in crisi, e comincia a pensare al fatto che in 45 anni non ha mai fatto niente di particolarmente eccitante, anzi si convince che la sua vita è una vita monotona senza forti emozioni. E così Richie, con la complicità di tutti i loro amici, decide di organizzare una vere e propria riproduzione della vita di Howard, riproponendo personaggi del passato ( interpretati dai vari Ralph, Potsie, ecc…) e ricordando tutti i successi o meglio i risultati che papà Cunningham ha ottenuto nei suoi 45 anni di vita.
   


Ma è proprio questo che manda Howard in piena depressione, convincendosi sempre più che la sua è stata una vita mediocre, piena di rimpianti. Il suo rimpianto più grande è quello di non aver mai fatto un viaggio, e decide andando contro il parere della famiglia, di esaudire il suo sogno di sempre, cioè andare a Tahiti. E così il giorno dopo Marion ed i ragazzi non vedendolo tornare dal negozio, capiscono che Howard ha deciso di provare l’avventura tanto sognata, la partenza per Tahiti. Fonzie si prodiga per riportare a casa il Sig.Cunningham, ma dopo averlo cercato per mari e monti, scopre che Howard si è rifugiato proprio nel suo appartamento. Così mentre Howard spiega a Fonzie che si trova lì in attesa di una chiamata dalla compagnia aerea, Fonzie comunica a papà Cunningham che appena lui sarà partito per Tahiti, la sua famiglia oltre a soffrire molto la sua assenza, cambierà totalmente stile di vita, inventando storielle del tipo che Joanie smetterà di studiare, Marion riprenderà a lavorare……e cose simili. A quei terribili racconti esce fuori il personaggio che tutti noi abbiamo amato, l’amore e la preoccupazione per la sua famiglia stravincono sulla voglia di esaudire il sogno di una vita. Questo è stato Tom Bosley in Happy Days, simbolo di correttezza e lealtà. Tom è morto alle ore 04:00 del 19 ottobre 2010 in un ospedale di Palm Springs in California, dove viveva ormai da tempo con la sua vera famiglia. Ma noi in questo articolo lo vogliamo ricordare con quel faccione sorridente,che trasmetteva tanta bontà, ed è per questo che ancora oggi tante generazioni gli dicono GRAZIE…!!! Grazie papà Cunningham per essere stato al nostro fianco, nella nostra adolescenza, con la certezza che invece resterai nel nostro cuore in eterno. HAPPY DAYS A TUTTI………