-
L'era di
"Tin Pan
Alley" fini`
con
l'avvento
del rock and
roll. Per
tanti anni
Tin Pan
Alley era
stata la
meta
agognata da
tutti gli
scrittori di
canzoni,
cosi` come
Hollywood
era la meta
di tutti gli
aspiranti
attori. I
songwriter
scrivevano
le canzoni
che i divi
portavano al
successo.
Questa era
stata la
prassi da
sempre. Ma
il rock and
roll
introdusse
due novita`:
la chitarra
prese il
sopravvento
sul
pianoforte,
e il
cantante
comincio` a
cantare le
proprie
canzoni.
Tutti gli
scrittori di
canzoni di
Tin Pan
Alley erano
provetti
pianisti:
scrivevano
ed
eseguivano
le proprie
canzoni al
pianoforte.
Una volta
venduta, la
canzone
veniva poi
orchestrata.
Il rock and
roll,
ispirandosi
al rhythm
and blues,
faceva a
meno
dell'orchestrazione,
e usava
accordi
molto piu`
semplici.
L'enfasi era
sul ritmo,
non
sull'armonia.
Le canzoni
del rock and
roll si
potevano
comporre
sulla
chitarra. La
chitarra era
diventata
parte
integrale
del
personaggio:
mentre il
cantante
tradizionale
si limitava
a cantare,
il cantante
del rock and
roll doveva
anche
dondolare
una
chitarra.
Raramente i
cantanti
bianchi di
rock and
roll la
sapevano
anche usare,
ma i
cantanti
neri la
sapevano
certamente
usare. Come
nella
tradizione
del blues, i
cantanti
neri
scrivevano
le canzoni
alla
chitarra,
non al
pianoforte.
Questa
divenne la
prassi nel
rock and
roll. Causa
ed effetto
erano
inestricabilmente
legate. Nel
frattempo i
folksinger
impegnati
alla Woody
Guthrie
avevano
imposto il
personaggio
del singer
songwriter.
Il
cantautore
era un
personaggio
impegnato,
di sinistra,
che usava la
musica per
tenere
piccoli
comizi. A
prescindere
dalla
funzione, il
fatto e` che
il singer
songwriter
componeva la
propria
musica, e i
testi non
erano
trascurabili,
erano anzi
la ragion
d'essere
della
musica.
Questa nuova
prassi
influenzo`
il rock and
roll. Il
rocker
scriveva
canzoni che
avevano a
che vedere
con le
istanze
sociali di
quegli anni,
anche se su
un piano
piu`
adolescenziale
che
proletario,
e le
interpretava
di persona,
alla
chitarra.
Poi venne
Bob Dylan,
che invento`
la figura
moderna del
cantautore
esaltando
tutti questi
elementi.
Tin Pan
Alley non
serviva
piu`. La
musica
leggera
continuo` ad
esistere, ma
il crollo di
Tin Pan
Alley fece
si` che
emergessero
scrittori
indipendenti,
geograficamente
distribuiti
in tutta
l'America. I
piu` celebri
sarebbero
stati quelli
della Tamla
Motown a
Detroit.
-
Quando (nel
1934) John
Lomax e suo
figlio Alan
cominciarono
a registrare
la musica
popolare dei
neri del
Sud,
rimasero
allibiti
nello
scoprire che
in parecchie
chiese
cristiane si
celebrava la
messa con
accompagnamento
di chitarra,
batteria e
tromba
(strumenti
piu` facili
da comprare
di quanto lo
fosse un
costoso
organo a
pedale). Per
di piu` il
pubblico si
dava a danze
sfrenate,
battendo il
tempo con le
mani, e
rispondeva
con fragore
ai versi
sacri urlati
dal
predicatore.
Questi si
metteva
presto ad
improvvisare
frasi e
finiva per
lasciarsi
trasportare
del tutto
limitandosi
ad emettere
monosillabi
senza senso.
-
-
In realta` i
Lomax furono
testimoni
della
transizione
compiuta dal
canto
spiritual in
una nuova
forma, il
"rocking and
reeling",
che
recuperava
gli arcaici
"ring shout"
di origine
tribale, e
con essi
tutto il
rituale
canoro e
ritmico
(l'improvvisazione,
il tempo
aggressivo,
la melodia
bluesy).
-
-
Nello stesso
periodo a
Chicago
nasceva il
blues
ritmico con
strumentazione
completa, ad
Ovest le
"jump band"
facevano
ballare con
i loro riff
strumentali,
gli assoli
di sax
tenore e il
ritmo
"walking".
-
-
Durante gli
anni '30 (il
primo
periodo del
folk nero
seriamente
documentato
su disco) si
possono
quindi
trovare
tracce di
proto- rock
and roll in
diverse zone
d'America.
Cio` prova
che in
realta` il
rock and
roll era
gia`
implicito
nella musica
dei
primissimi
neri
deportati
dall'Africa
e si
affermo' non
appena lo
schiavo nero
riusci` a
liberarsi
dalle
pastoie che
avevano fino
allora
represso la
sua
civilta'.
L'apporto
della
civilta`
bianca fu
piu` che
altro di
carattere
commerciale:
fece del
nuovo genere
un
"prodotto",
trovandogli
un mercato
(i giovani
ribelli) e
trasferendolo
sul piano
del costume
sociale.
-
-
Il merito
musicale e`
pero`
interamente
dei neri,
che
inventarono
tutto cio'
che doveva
essere
inventato
affinche'
Elvis
Presley
potesse
vendere i
suoi cento
milioni di
dischi: nel
1938 Joe
Turner e il
suo pianista
Pete Johnson
scossero la
Carnegie
Hall con il
loro
possente
boogie, nel
1939 Charlie
Christian
registro`
per la prima
volta con
una chitarra
elettrica, e
cosi` via.
Mentre man
mano le
charts di
rhythm and
blues si
riempivano
di hit
sempre piu`
reboanti:
Good Rocking
Tonight di
Roy Brown
nel 1948 da
New Orleans,
Rocket 88 di
Ike Turner
nel 1951 da
Memphis,
eccetera.
Grazie a
queste
canzoni il
termine
"rock"
entro`
nell'uso
comune dei
neri per
identificare
sia l'atto
sessuale sia
il ballare
fino a
sfiancarsi.
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Disc-jockey
e Top 40
-
-
Tra le due
guerre la
canzone nera
e la canzone
country non
avevano
diffusione
nazionale,
ma erano
relegate a
un pubblico
locale, di
provincia o
di
quartiere.
Le star
della musica
leggera
erano invece
lanciate dai
musical, o
magari dagli
spettacoli
dei piu`
prestigiosi
locali
metropolitani,
dopodiche'
radio e
dischi,
diffusi in
modo
capillare
nella
borghesia
americana,
divulgavano
le loro
canzoni in
tutta la
nazione.
-
-
I neri
cominciavano
peraltro a
guadagnare a
sufficienza
per potersi
permettere
un mercato
discografico
ritagliato
su misura
per i loro
gusti.
Questo
mercato, che
vendeva
ritmo
eccitante,
testi
intelligenti
(erotici o
sociali,
mediati dal
blues),
interpretazioni
magistrali
(convulsioni
epilettiche
e vocalizzi
aspri,
mediati
entrambi
dalle messe
gospel),
divenne,
contrapposto
a quello
della musica
leggera
orchestrale,
un mercato
di qualita`,
pur se
ghettizzato,
e pur se le
sue
orchestre
erano
complessini
muniti
soltanto di
chitarra,
batteria,
piano e
voce.
Sommato alle
limitazioni
di una
produzione e
registrazione
artigianale,
questo sound
contraddiceva
quasi tutte
le
convenzioni
del pop
bianco.
-
-
L'esistenza
di un
mercato
discografico,
per quanto
emarginato,
fu
sufficiente
a far
conoscere ai
giovani
bianchi il
sound dei
neri. In
questa fase
un ruolo
determinante
fu quello
dei disc
jockey, di
coloro che
avevano di
fatto il
potere di
condizionare
i gusti del
pubblico.
Ancor prima
dei divi,
furono loro
a coniare il
gergo degli
adolescenti,
ad imporre
un
atteggiamento
piu`
disincantato,
sarcastico e
provocatorio.
Furono loro
i primi ad
esaltare la
civilta`
giovanile,
fatta di
picnic,
serate
danzanti,
gite in
auto,
cinema,
eccetera.
-
-
Il merito
storico di
aver diffuso
i race
record
presso il
pubblico
bianco
spetta ad
Alan Freed,
disc-jockey
di Cleveland
che teneva
una
trasmissione
intitolata
"Moondog
rock'n'roll
party", e
che, quando
tutte le
radio
cominciarono
a
trasmettere
cover
bianche di
quella
musica,
continuo` a
programmare
soltanto gli
originali.
In questo
modo Freed
invento` il
rock and
roll: mentre
il rhythm
and blues
era la
musica nera
per neri,
venne
battezzata
"rock and
roll" la
musica nera
per bianchi.
In breve
Freed si
trovo` al
centro della
polemica
contro la
nuova musica
giovanile,
volgare e
violenta,
accusato di
incitamento
alla
delinquenza
giovanile e
attaccato
dal Sistema
come il
simbolo
vivente
della
rivoluzione
in corso.
Non gli
diedero
tregua fino
alla morte
(1963),
prima
accusandolo
di essere un
bieco
speculatore
che
trasmetteva
dischi
dietro
compensi
delle case
discografiche
(il famoso
processo
"Payola") e
poi
citandolo
per evasione
fiscale.
Freed fu il
primo
martire del
rock and
roll.
-
-
Con lui vi
furono altri
eroi
radiofonici
a creare il
pubblico del
rock and
roll. Il
piu`
leggendario
DJ (disc
jockey)
dell'epoca
fu Robert
Smith,
meglio noto
in Texas
come
"Wolfman
Jack", che
trasmetteva
tutta la
notte da una
stazione
pirata
appena di
la` dal
confine
messicano.
La sua
identita`
era ignota,
e i suoi
ripetitori
arrivavano
fino in
California.
Dal 1963 al
1966 fu lui
la vera voce
del rock and
roll.
(Robert
Smith
rimarra`
disc jockey
fino alla
morte, nel
1995).
-
-
La figura
del DJ
assunse
presto una
parte di
rilievo
nella vita
sociale
degli
adolescenti,
che in lui
vedevano un
misterioso e
potentissimo
protettore,
il quale li
intratteneva
fino alle
ore piccole
con le sue
gag.
-
-
Presto si
instauro`
anche la
pratica dei
brani a
richiesta,
la cui
logica
conseguenza
fu la prassi
dei "Top
40":
trasmettere
a
ripetizione
i brani piu`
venduti,
dando quindi
piu`
importanza
ai gusti del
pubblico che
a quelli del
DJ. I Top 40
riuscirono
in meno di 4
anni a far
fallire "Hit
Parade", che
era dal 1935
la
trasmissione
del Sabato
sera piu`
amata dal
pubblico.
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I cantanti
country
-
-
Le case
discografiche
capirono
presto
quanto fosse
vendibile la
musica dei
neri presso
il pubblico
dei bianchi.
Bisognava
soltanto
ridurla in
formato per
famiglia. I
testi da
erotici
dovettero
dunque
diventare
sentimentali,
le voci si
dovettero
abbassare di
tono e
assumere una
maggiore
compostezza,
la ritmica
dovette
rinunciare a
qualche
eccesso di
grinta e gli
esecutori si
dovettero
astenere da
gestualita'
parossistiche.
-
-
L'ultimo
requisito
(ma il primo
in ordine di
importanza)
per una
musica che
aspirasse al
successo su
scala
nazionale
era quello
che il
cantante
fosse un
personaggio
simpatico,
ovvero un
bianco. Non
tanto per
razzismo
cronico,
quanto per
un mero
calcolo
commerciale:
l'unico
pubblico che
puo` pagare
per la
musica e`
quello
bianco, e
non potrebbe
certo
immedesimarsi
in un
cantante di
colore.
-
-
In pratica
il business
discografico
segui` un
ragionamento
elementare.
La nazione
del
melting-pot
faticava a
costruirsi
una propria
cultura: non
esisteva
ancora,
salvo rare
eccezioni,
un modo
americano di
scrivere,
dipingere, o
far musica.
I prodotti
culturali
importati
dall'Europa
non
soddisfavano
d'altronde
un popolo
che viveva
in una
realta`
sociale
tanto
diversa.
Viceversa,
data la
grande
fertilita`
del folk
nero, le
comunita` di
colore
costituivano
delle
inesauribili
miniere di
musica
propriamente
americana,
prodotto
genuino
della
civilta` del
Nuovo Mondo.
Non c'era
che da
saccheggiare
quel
repertorio.
-
-
Accadde
cosi` che
sovente le
canzoni di
successo dei
bianchi del
Dopoguerra
fossero
scritte da
neri che non
potevano
avere un
pubblico su
scala
nazionale
(anzi
qualche
volta la
loro voce
non usciva
neppure dal
quartiere in
cui vivevano
e
lavoravano).
I cantanti
bianchi
disponevano
invece di
una rete di
osservatori
e
ascoltatori
che
procurava
loro le
canzoni
migliori. Ed
essi le
diffondevano
in tutta la
nazione,
semplicemente
eliminando
gli eccessi
del canto di
colore e
curando
l'arrangiamento
orchestrale
in grande
stile.
-
-
L'unica
forma di
espressione
musicale
creata dalla
nazione
americana,
cioe` non
ereditata
dall'Europa
e non rubata
ai neri, era
rappresentata
dalla
tradizione
country &
western, la
musica degli
hillbilly
(gli
abitanti
delle
regioni
povere degli
Appalacchi),
degli hobos
(i
vagabondi),
degli
wobblies (i
disoccupati),
che
emigravano
in cerca di
lavoro.
Anche il
country,
spostandosi
dalla
campagna
alla citta`,
ma
soprattutto
spostandosi
dai ceti
bianchi piu`
popolari
alla
borghesia,
si affino`
strumentalmente
e si lascio`
contaminare
dalle
orchestre.
-
-
Le due
matrici
popolari,
debitamente
ripulite,
rese
presentabili
alla
borghesia,
tendevano
naturalmente
a
convergere,
proprio
perche'
vendute al
medesimo
pubblico.
Mentre la
musica
leggera
orchestrale
si adeguava
attingendo
un po' da
tutti e due
i filoni,
alle sue
spalle si
andava
formando una
sintesi piu`
naturale del
rhythm and
blues e del
country &
western, una
musica che
privilegiava
il ritmo
rinunciando
all'apporto
edulcorante
dei fiati e
degli archi,
una sorta di
compromesso
che, pur
accettando
le regole
del mercato
(cantanti e
pubblico
bianchi,
asprezze
levigate),
conservava
la
spontaneita`
delle
matrici
originali.
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Sociologia
del rock and
roll
-
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A meta`
degli anni
'50 nacque
cosi` il
termine
"rock and
roll" (cioe`
"cadenzato e
ondeggiato",
un eufemismo
blues per
l'atto
sessuale)
per indicare
questa nuova
branca della
musica
leggera, la
quale
degenero`
rapidamente
inseguendo
la voglia
travolgente
di ritmo dei
giovani;
perche',
piu` che di
un genere,
si trattava
di un ballo
mozzafiato.
-
-
Il
Dopoguerra
aveva
rappresentato
nella
societa`
americana
anche la
fine di una
lunga era
puritana. Fu
naturale
quindi che i
giovani,
compressi a
lungo in un
involucro di
perbenismo,
esplodessero
fragorosamente,
e fossero
attratti da
tutti gli
atteggiamenti
anti-conformisti,
con
particolare
riferimento
al sesso e
alla
violenza. La
violenza era
parte
integrante
di questa
societa':
dalla
violenza
maccartista
delle
persecuzioni
contro gli
intellettuali
alla
violenza
delle bande
di
motociclisti.
Il rock and
roll
rispondeva
con quel
tanto di
erotismo e
di violenza
(gestuale e
testuale)
che bastava
a far
credere in
una liberta`
conquistata.
Non bisogna
dimenticare
che a questo
bisogno di
anti-conformismo
si
aggiungevano
tutte le
frustrazioni
del
capitalismo
e
dell'imperialismo:
la vita
spersonalizzata
nelle
megalopoli e
la minaccia
della guerra
atomica. Il
rock and
roll nacque
in pratica
da una
convergenza
di elementi
musicali e
sociali.
-
-
In questo
senso il
rock and
roll fu la
sintesi
musicale e
sociale
della
civilta'
americana.
Oltre a
ritrovare
negli hit
del tempo i
frutti della
musica
bianca e
nera del
Nuovo Mondo,
si intuisce
l'identificazione
ritmo-automobile,
urlo-frenesia,
ballo-sesso,
chitarra-successo,
per cui il
rock and
roll traduce
in musica il
ritmo, il
rumore e lo
spirito
della vita
americana.
Il rock and
roll
riproduce in
musica i
suoni
stridenti,
frenetici,
brutali,
violenti, e
ripetitivi
della
citta'. Il
rock and
roll nasce
dall'improbabile
fusione di
traffico,
marciapiedi,
autostrade,
scuola, bar,
bowling,
cinema,
eccetera. Il
rock and
roll e` in
effetti la
prima forma
di cultura
musicale a
celebrare
senza
riserve quei
tratti della
vita
cittadina
che erano
stati
tradizionalmente
additati
come mali
del secolo
dagli uomini
di cultura.
-
-
Per secoli
la musica
popolare era
stata capace
di
esprimersi
soltanto in
tre
registri:
quello
sentimentale
della
ballata
d'amore,
quello
melodrammatico
della
ballata di
cronaca e
quello
scherzoso
della
ballata
triviale. Il
rock and
roll non fa
eccezione,
ma innesta
tutta la
casistica
storica sui
modi diretti
ed espliciti
della
citta`,
trasformando
il
sentimento
in erotismo,
il
melodramma
in violenza,
e lo scherzo
in sarcasmo.
-
-
Anche se
scaturito da
un
meccanismo
economico
puramente
capitalista,
il rock and
roll e` una
musica di
rottura per
piu` versi:
perche'
nasce fra le
piccole
etichette
piuttosto
che dalle
grandi
corporation,
perche'
ridicolizza
la musica
leggera
sdolcinata,
perche'
avvicina per
la prima
volta il
pubblico
giovane
bianco alla
musica dei
neri, e
soprattutto
perche'
celebra il
ribellismo
adolescenziale.
E allo
stesso tempo
e` un
fenomeno
profondamente
conformista
e
nostalgico,
poiche'
traduce in
un
linguaggio
elettrico,
adatto alla
metropoli, i
tradizionali
miti
americani
del
"self-made
man" e del
nomade
solitario.
-
-
D'altro
canto il
genere visse
sempre
all'insegna
dei peggiori
pregiudizi
americani.
Il rocker
era
scandaloso
come modello
di
incitazione
alla
delinquenza
(per i
maschi) e
alla
prostituzione
(per le
femmine), ma
in realta`
il suo
sex-appeal
poneva
l'accento
sul dominio,
sulla
potenza,
sulla
virilita`,
non tanto
per sedurre
ed eccitare
il pubblico
femminile,
quanto per
proporsi
come oggetto
di
emulazione e
di rispetto
nei
confronti di
quello
maschile. Il
rocker e`
una maschera
sessuale che
adotta le
convulsioni
dello
strip-tease,
le labbra
sensuali
della donna,
la voce e
l'irruenza
del nero; ma
rimane
rigidamente
maschilista
(non ha
neppur senso
parlare di
una rocker
femminile;
le ragazzine
possono
soltanto
subire il
rock and
roll); e
razzista.
|
|
-
Il pubblico
del rock and
roll
-
-
In generale
il giovane
che ascolta
rock and
roll e` un
ragazzo
normale che
cerca
l'evasione,
vuole
ballare e
divertirsi.
I problemi
del mondo
sono piu`
grossi di
lui, lo
stato che li
controlla e`
piu` forte
di lui, ed
egli
istintivamente
si chiude in
se` stesso,
o meglio nel
proprio
gruppo. Il
rock and
roll svolge
per lui una
duplice
funzione:
quella di
ambasciatore
dell'insofferenza
del proprio
gruppo, e
quella di
momento in
cui si
esprime,
all'interno
del gruppo,
la sua
personalita'.
-
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Una grossa
parte
nell'imporre
gli idoli
del rock and
roll spetta
al cinema,
che li
propose agli
adolescenti
come modelli
delle loro
stesse
ambizioni
(diventare
famoso,
conquistare
ragazze
sulla
spiaggia,
correre su
una moto).
-
-
Il pubblico
del rock and
roll e`
composto di
teen-ager,
che negli
anni '50
conquistano
un'indipendenza
economica e
morale, e
questi
teen-ager
appartenenti
a tutte le
razze e a
tutti i
ceti. Da un
lato cioe`
comincia il
processo di
ricerca
d'identita`
da parte dei
giovani e
dall'altro
si realizza
una completa
integrazione
etnica e
sociale.
Questi due
fatti
allargano la
massa dei
consumatori
normalmente
a
disposizione
di un genere
musicale. Se
da un lato
il rock and
roll
saccheggia
ancora il
repertorio
nero a
favore di un
pubblico
prevalentemente
bianco,
d'altro
canto
favorisce
l'avvento
degli
interpreti
di colore
che, sebbene
osteggiati
da un
sistema che
non vuole
riconoscere
in un nero
un
protagonista,
raggiungono
in alcuni
casi fama
nazionale.
La vera
rivoluzione
consiste in
questo: sia
nero o sia
bianco che
fa le veci
del nero, il
cantante di
rock and
roll usa il
linguaggio
provocatorio,
musicale e
gestuale,
della
civilta`
americana
nera.
-
-
Il fatto che
gli
adolescenti
entrassero a
far parte
del pubblico
ebbe un'
importanza
fondamentale
per il
progresso
della musica
di massa,
che da quel
momento
sarebbe
diventato
invevitabilmente
frenetico.
-
-
L'adolescente
introdusse
infatti la
sua tipica
psicologia
nei delicati
meccanismi
riproduttivi
del business
discografico.
Quella
psicologia
e` tutta
particolare
nel
ritagliarsi
un margine
di
comportamento
anomalo e
ribelle.
Mentre gli
adulti
tendono ad
essere piu`
omogenei ed
ortodossi,
gli
adolescenti
scavano a
fondo nei
fenomeni con
cui man mano
vengono a
contatto.
Prendono
cosi`
coscienza
dei
meccanismi
vitali che
gli adulti
preferiscono
ignorare o
dare per
scontati.
Non sono
ancora
affetti
dalla
pigrizia
mentale di
chi lavora e
ha una
famiglia da
mantenere.
La loro
mente puo`
percio'
andare piu`
a fondo
nelle cose
di tutti i
giorni.
-
-
Nei
confronti
della musica
molti
adolescenti
maturano un
atteggiamento
che, fra gli
altri,
presenta
questi
aspetti:
-
-
La
definizione
di un metodo
di ascolto e
di giudizio
piuttosto
complesso e
rigoroso,
che non si
limita a
fischiettare
la melodia
ma si
addentra nei
dettagli
dell'esecuzione
(l'equivalente
della
curiosita`
morbosa di
squartare i
giocattoli)
e riconosce
i
virtuosismi
(l'equivalente
del potere
stimolante
dell'emulazione).
-
La
preferenza
per cio` che
non e`
famoso, non
e`
pubblicizzato,
non e`
facilmente
reperibile
(equivalente
del bisogno
di affermare
una propria
identita` e
di liberarsi
di quella
opprimente
dei
genitori)
-
Lo sviluppo
di un
sistema di
comunicazioni
"dissidenti"
che
identifica
il proprio
gruppo di
minoranza
nei
confronti
della
maggioranza
(l'equivalente
di cercare
di mettersi
in vista
davanti ai
compagni di
gioco)
-
L'abbandono
di quel
sistema non
appena esso
abbia
successo e
venga
assorbito
dalla
maggioranza
(lo scopo
non e`
infatti
vincere, ma:
smantellare
il
giocattolo,
trovare
un'identita`,
eccetera).
-
Il
simpatizzare
con i
discriminati
(neri,
delinquenti,
stranieri) e
porsi su un
piano
egualitario
con loro.
Rispettivamente:
cantare
blues,
sfoggiare
vestiti da
teppista,
ascoltare
dischi
d'importazione
(l'equivalente
dell'
attrazione
esercitata
da tutto
cio` che e`
diverso e
strano
rispetto
alla noia
delle solite
cose di
tutti i
giorni).
-
La reazione
di disprezzo
nei
confronti
delle
consuetudini
borghesi
(equivalente
ai
comportamenti
indisponenti
nei
confronti
dei
genitori).
-
Negli anni
'50 questi
tratti
psicologici
degli
adolescenti
ebbero modo
di emergere
come mai
prima
d'allora.
L'irrequietezza
dei giovani
del secondo
Dopoguerra
e` il
fattore che
mise in moto
e accelero`
a velocita`
fantastiche
la macchina
delle mode
giovanili,
fra le quali
il rock.
|
|
-
Economia del
rock and
roll
-
-
Il rock and
roll venne
inventato
dalle
piccole case
discografiche
indipendenti
(come la Sun
e la Chess).
Le major,
che dapprima
non avevano
creduto nel
nuovo
genere,
impiegarono
anni a
recuperare
il terreno
perduto.
-
-
I due
fenomeni, la
nascita del
rock and
roll e
l'avvento
della
discografia
indipendente,
sono
strettamente
collegati.
Senza l'una
non ci
sarebbe
stato
l'altro, e
viceversa.
-
-
Negli anni
'50 la
situazione
era la
seguente.
Mentre le
major
dominavano
il mercato
nazionale,
le "indies"
erano
specializzate
in folklore
etnico e
rhythm and
blues a
diffusione
regionale.
Per dare
un'idea dei
rapporti di
forza, fra
il 1946 e il
1952 si
erano avuti
163 dischi
d'oro: 157
pubblicati
dalle major
e 6 dalle
indies. Nel
1953 le
indies
avevano gia`
cominciato a
recuperare
terreno (il
solo mercato
dei dischi
"race"
copriva gia`
il 6%). Nel
1955 le
indies erano
in realta`
molto piu`
potenti di
quanto esse
stesso si
rendessero
conto.
-
-
Quando pero`
le major se
ne
accorsero,
la reazione
fu
durissima.
Le major
sobillarono
la nazione
contro il
rock and
roll,
descrivendolo
come una
musica
oscena e
comunista.
Nat King
Cole, che
con il rock
and roll non
c' entrava
proprio
nulla, venne
persino
aggredito da
una folla di
bianchi
inferociti
in un locale
dell'Alabama
e rischio`
il
linciaggio.
La ASCAP, la
confraternita
dei
publisher
delle major,
boicotto` in
ogni modo la
BMI, attorno
alla quale
si erano
raccolti i
piccoli
publisher
che
lavoravano
per le
indies. La
ASCAP prese
l'abitudine
di
denunciare
per
oscenita`
ogni canzone
con il
marchio BMI,
e riusciva
spesso a
farne
proibire la
trasmissione
sulle
network.
Dopo lo
scandalo di
Work With Me
Annie del
"nigger"
Hank Ballard
(che diceva
"let's get
it while the
getting is
good ...
give me all
my meat"),
la BMI
dovette
stare piu`
attenta nel
trascrivere
i testi dei
cantautori
di colore.
Fu cosi`
che, mentre
Shake Rattle
And Roll di
Joe Turner
descriveva
le bellezze
corporali
dell'amata
in
sottoveste,
lo stesso
brano inciso
da Bill
Haley si
limito` a
cantarne le
doti
culinarie!
-
-
L'effetto
del rock and
roll sul
mercato
discografico
fu
dirompente.
Si passo' da
213 milioni
di dollari
di vendite
nel 1954 a
603 milioni
nel 1959. E
le indies
presero una
larga fetta
di quei
profitti,
visto che i
due terzi
dei "Top 10"
furono loro.
Da notare
che le
indies erano
situate nei
luoghi
storici
della musica
nera: New
Orleans
(Ace, 1955),
Los Angeles
(Imperial,
1947;
Specialty,
1945;
Liberty,
1955),
Chicago
(Chess,
1947; Vee
Jay, 1953),
Memphis
(Sun, 1953;
Duke, 1952),
Cincinnati
(King,
1945), New
York
(Atlantic,
1948; Savoy,
1942;
Jubilee,
1948;
Cadence,
1953). Non
nacquero
invece case
di rilievo
in citta`,
pur grandi,
come Boston,
Philadelphia,
Baltimore e
Detroit.
|
|
-
Musicologia
del rock and
roll
-
-
In pochi
anni
cambiarono
la musica e
il modo di
suonare: la
batteria,
come insegna
il Jazz,
frenetica e
rumorosa in
primo piano;
la voce
sporca e
dura, come
insegna il
blues, a
gridare e
scandire; il
piano o la
chitarra
(elettrica)
aspri e
crepitanti;
l'atteggiamento
sul palco
spavaldo ed
agitato; i
testi
scritti nel
gergo dei
teen-ager e
ambientati
nel loro
mondo.
-
-
I centri
dove nacque
il rock and
roll furono,
con
l'eccezione
della
California,
gli stessi
dove era
appena
cominciata
la
rivoluzione
del rhythm
and blues:
Memphis, New
Orleans e
Chicago.
|
|
-
Memphis
rockabilly
-
-
I grandi
discografici
di Memphis
avevani il
problema di
gestire un
mercato
ormai
saturo:
tutto cio`
che si
poteva fare
con la
tradizione
country era
gia` stato
fatto. Si
cercavano
talenti
originali,
capaci di
imporre le
solite nenie
con la loro
personalita'.
Inevitabilmente,
molti
pensarono di
aggiornare
l'hillbilly
secondo la
musica
leggera dei
neri che
stava
prendendo
piede nelle
citta` del
Nord-est (e
che Memphis
stessa
cominciava a
vendere). Ma
si era
attenti, con
estrema
cautela, a
non urtare
la
suscettibilita`
dell'americano
medio.
-
-
Il rock and
roll di
Memphis fu
il piu`
nervoso,
essenzialmente
vocale con
accelerazioni
improvvise.
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-
Chicago rock
and blues
-
-
A Chicago,
la metropoli
che per
prima
dovette
reagire al
flusso
massiccio di
manodopera
nera, il
periodo
pionieristico
del blues
aveva
originato
delle
strutture
ben solide.
Per esempio,
l'etichetta
Chess,
specializzata
in musica
folk di
colore. A
contatto con
la grande
citta` i
neri si
lasciarono
contaminare
sia dal
mercato
musicale
(con tutto
il suo
apparato di
case
discografiche,
stazioni
radiofoniche
e locali
notturni)
sia dal
diverso
spirito del
cittadino.
-
-
Il rock and
roll di
Chicago fu
il piu`
percussivo e
grintoso.
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-
New Orleans
jump and
roll
-
-
Nella citta`
dove vennero
a suonare i
primi
bluesman del
Delta, dove
nacquero il
Jazz e il
cajun, dove
si diffusero
le bande di
jump blues e
di calypso,
i musicisti
neri locali
avevano
sintetizzato
elementi
provenienti
dalle
civilta`
piu`
disparate: i
ritmi
sudamericani,
il folk
britannico,
il cabaret
francese, il
canto
africano,
eccetera. La
citta` era
una centrale
di energia
musicale: le
reazioni a
catena che
avvenivano
nel suo
cuore
producevano
novita` a
folle
velocita'.
-
-
Il rock and
roll di New
Orleans fu
il piu`
lirico, il
piu` caldo,
il piu`
strumentale.
|
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-
Mitologia
del rock and
roll
-
-
Il 12 Aprile
1954 Rock
Around The
Clock di
Bill Haley,
tipico
intrattenitore
da balera,
esordi`
nella
colonna
sonora di
Blackboard
Jungle, un
film sulla
delinquenza
giovanile.
Il successo
del film,
piu` che
della
canzone,
favori`
l'avvento di
Elvis
Presley, un
melodrammatico
cantante
country di
Mephis, che
il 6 Luglio
incise
That's All
Right: fu
l'inizio di
una catena
inarrestabile
di hit e di
un fenomeno
musicale che
dura ancora
oggi. Il
successo,
ormai
incontenibile,
della musica
giovanile di
origine nera
consenti`
allora a
Chuck Berry,
un teppista
nero
recidivo, di
incidere, il
23 Luglio
del 1955,
Maybellene e
di cambiare
cosi` la
storia della
musica. Per
un anno le
classifiche
di vendita
sarebbero
state
arrembate da
canzoni
sempre piu`
selvagge,
sempre piu`
innovative,
cantate da
personaggi
sempre piu`
giovanili e
anti-conformisti.
-
-
Ma alla fine
del 1956 il
rock and
roll aveva
gia`
bruciato
tutte le sue
energie,
rivelando
un'altra
delle
caratteristiche
che
sarebbero
rimaste nei
decenni
successivi:
l'estrema
deperibilita`
della musica
giovanile,
la
propensione
all'invecchiamento
precoce, la
mancanza di
continuita'.
-
-
Il 9
Settembre
1956 Presley
venne
invitato a
comparire
all' "Ed
Sullivan
Show", la
principale
trasmissione
musicale
d'America,
sei mesi
dopo che Ed
Sullivan
aveva
dichiarato
che non gli
avrebbe mai
consentito
di cantare
nel suo
show. Fu il
trionfo, ma
anche l'atto
formale di
resa al
Sistema. Il
rock and
roll era
finito.
|
|
-
I bianchi
-
-
Da Memphis,
e dal Sud
bianco in
genere,
presero
l'abbrivio i
cantanti di
"rockabilly",
il genere
nato dalla
fusione del
rhythm and
blues con l'
hillybilly,
e
caratterizzato
quindi da
una
strumentazione
scarna, da
un canto a
singhiozzo
(e talvolta
da un
vibrato
incalzante),
da
un'accelerazione
epilettica
dei ritmi
campagnoli,
da una
prosodia
tratta da
filastrocche,
ninnananne,
e gesti
quotidiani.
I loro
dischi erano
registrati
con un suono
molto pulito
ed erano
spesso
infarciti di
eco, secondo
la tecnica
inventata da
Sam Phillips
e da Leonard
Chess.
-
-
I combo di
rockabilly
erano
composti da
chitarra,
chitarra
ritmica e
contrabbasso.
La batteria
era
praticamente
fuorilegge
da quelle
parti,
perche'
veniva
automaticamente
associata ai
neri.
Comincio` ad
essere usata
verso la
fine del
decennio, ma
il
batterista
doveva
restare
nascosto
dietro il
sipario.
Invece il
piano
honky-tonk
trovo`
subito il
suo posto
fra gli
strumenti
guida, anche
perche' la
chitarra
ritmica era
stata
inizialmente
impiegata
solo per
dare il
ritmo del
boogie
woogie. Il
basso veniva
suonato
schiaffeggiando
le corde
piuttosto
che
pizzicandole.
Il cantante
faceva
spesso uso
del melisma
e dei
singhiozzi
tipici dei
cantanti
neri per
conferire
una maggiore
tensione ed
elasticita`
al brano.
-
-
Dopo
l'esplosione
del rock and
roll a
seguito
dell'hit di
Bill Haley,
i cantanti
di
rockabilly
vennero
immessi sul
mercato
senza
reticenze
dalla Sun
Records
(cioe` da
Sam
Phillips). I
primi
furono:
Elvis
Presley;
Jerry Lee
Lewis; Carl
Perkins,
inventore di
classici
molto
sfruttati
come Blue
Suede Shoes,
Matchbox,
Honey Don't,
uno dei
pochi a
scrivere le
canzoni che
cantava;
Johnny
Burnette,
titolare di
un trio
durato una
sola estate
(1956) ma
abbastanza
da lasciare
un'impronta
indelebile
sul genere
(Train Kept
A-rolling,
Rockabilly
Boogie, Rock
Therapy,
Lonesome
Train) e
divenuto poi
famoso come
autore degli
hit di Ricky
Nelson
(You're
Sixteen,
1960); Otis
Blackwell,
l'autore di
Don't Be
Cruel e All
Shook Up,
Great Balls
Of Fire e
Breathless;
Charlie
Rich,
talentuoso
vocalist
country,
pianista
jazz e
"crooner"
blues
(Lonely
Weekends,
1960, Mohair
Sam, 1963);
Billy Lee
Riley (il
fanta-nonsense
di Flying
Saucers Rock
And Roll);
Dale Hawkins
(Suzie Q,
1957, con il
grande James
Burton alla
chitarra);
il maledetto
Gene
Vincent; e
Johnny Cash,
destinato a
una radiosa
carriera
country.
-
-
Una menzione
particolare
merita Wanda
Jackson,
l'unica
donna del
rockabilly,
l'unica
donna a
grugnire e
strillare
allusioni
erotiche in
dischi come
Let's Have A
Party
(1960).
|
|
-
I neri
-
-
New Orleans,
dove roba
del genere
era in giro
fin dagli
anni '30,
rispose
subito con i
suoi
migliori
talenti di
colore: Fats
Domino e
Little
Richard. Lo
stile di New
Orleans era
molto piu`
vario e
maturo,
faceva uso
di una
strumentazione
piu`
sofisticata
e si serviva
di tutto il
bagaglio
tecnico
della scuola
nera.
-
-
A Chicago il
rock and
roll fu la
naturale
prosecuzione
del blues
ritmico
elettrificato:
Chuck Berry
e Bo Diddley
ebbero a
comune
maestro
Muddy
Waters, e
fornirono al
rock and
roll i brani
piu`
elaborati.
|
|
-
L'Ovest
-
-
In
California
si compi` il
tragico
destino di
Eddie
Cochran.
-
-
In Texas,
oltre al
grande Buddy
Holly,
esercitarono
Buddy Knox
(Party Doll,
1957) e
Jimmy Bowen
(I'm
Sticking
With You,
1957), tre
scoperte del
produttore
Norman
Petty.
-
-
In Arkansas
militarono
due
personaggi
tanto
misconosciuti
quanto
importanti
per lo
sviluppo del
rock: Link
Wray,
inventore di
una tecnica
chitarristica
vent'anni in
anticipo sui
tempi, e
Ronnie
Hawkins,
cantante
possente e
cupo della
corrente
Diddley-ana
esule in
Canada dopo
i modesti
hit del 1959
(Forty Days,
Mary Lou).
-
-
Il canadese
Jack Scott,
trasferitosi
a Detroit,
perfeziono`
uno degli
stili piu`
ipnotici,
con un basso
pesante e
continuo, e
versi
ripetuti
all'infinito
(My True
Love, 1958,
Goodbye
Baby, 1958,
Burning
Bridges,
1960).
|
|
-
La fine del
rock and
roll
-
-
Il rock and
roll fu un
fenomeno di
breve
durata, si
consumo` nel
giro di tre
anni. Tutti
i suoi
protagonisti
hanno in
comune il
brusco
declino, o
addirittura
la morte,
alla fine
degli anni
'50.
D'altronde
il senso
stesso del
rock and
roll era la
frenesia, la
voglia di
bruciare in
fretta tutte
le energie.
C'era anche
un soffio di
tragedia che
alitava su
queste vite
per lo piu`
ribelli, e
la tragedia
monco`
alcune
carriere,
altre le
rese
brevissime.
Gli scampati
al massacro
morirono
artisticamente
per il solo
fatto di
diventare
dei cantanti
milionari.
Il benessere
placo` il
loro stile e
addolci` il
loro suono.
-
-
Cosi` furono
messi da
parte per
far posto ad
altri, piu`
bravi di
loro nel
campo della
musica
leggera. E
passarono
gli anni '60
a sperperare
la ricchezza
accumulata
in pochi
anni grazie
ai milioni
di copie
vendute dei
loro 45
giri. Negli
anni '70 un
risveglio
d'interesse
per il
vecchio rock
and roll
origino` un
revival che
riporto` in
auge molti
dei nomi
dimenticati.
Ma i rocker
cinquantenni
non avevano
piu` nulla
da dire, se
non
riproporre
pateticamente
i loro
vecchi
gloriosi
successi.
-
-
Il rock and
roll era
morto
definitivamente
il 20 Maggio
1960, quando
le forse
della
reazione
avevano
incriminato
Alan Freed e
ne avevano
distrutto la
carriera.
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